Alcuni consigli per un itinerario di 5 giorni a Budapest
1° GIORNO
Quartiere della Fortezza
Per raggiungere il Quartiere della Fortezza si può utilizzare la funicolare (siklo), costruita nel 1870 e rimessa in funzione nel 1986. Il suo percorso ha una pendenza del 48% ed è lungo 95 m. La funicolare si prende in Clark Adam ter, oltre il Ponte delle Catene. Nella piazza sorge il "monumento al km 0", questo è infatti il punto da cui si calcolano le distanze fra Budapest e le altre località ungheresi. Si scende dalla funicolare in Szent Gyorgy ter; di qui, girando a destra, si costeggia il teatro del Palazzo Reale, e quindi si arriva ai resti della Porta Fehervari, dove anticamente c'era un fossato con un ponte levatoio, una grata a saracinesca e una porta a due battenti con un rigoroso orario di chiusura. Si giunge poi in Disz ter, l'antica piazza del mercato (che si teneva tre volte alla settimana: un giorno per i tedeschi, uno per gli ungheresi e uno per gli ebrei); due volte all'anno vi si svolgeva anche una fiera nazionale che durava due giorni e costituiva un'occasione per divertimenti e bagordi. Entriamo così nel Quartiere della Fortezza vero e proprio, lungo 1,5 km e largo al massimo 500 m. Verso la metà del XIII secolo, sotto il regno di Bela IV, il quartiere acquisì una grande importanza strategica per la sua felice posizione elevata; dopo l'invasione dei tartari vi si stabilirono anche i cittadini di umili origini.
L'aspetto attuale del Quartiere della Fortezza risale prevalentemente al XVIII secolo, quando, cessata la dominazione turca, venne realizzata una vasta ristrutturazione a opera di architetti austriaci. All'epoca dell'unificazione di Buda, Obuda e Pest (1873) questa zona acquisì rinnovato splendore con la ricostruzione della Chiesa di Mattia e l'edificazione del Bastione del Pescatori. Il Quartiere della Fortezza è oggi un luogo tipicamente turistico, caratterizzato da variopinte case barocche a uno o due piani nelle quali abitano ancora pochi fortunati. Da Disz ter parte Tarnok utca, che conduce a Szentharomsàg ter, dove si trovano laColonna della Santissima Trinità, la chiesa di Mattia (la cui ottima acustica si può apprezzare in occasione dei frequenti concerti) e, alle spalle dell'edificio sacro, il Bastione dei Pescatori, dal quale si può godere di una splendida vista su Pest. Nello spiazzo antistante, durante la bella stagione, suonano gruppi di musica leggera e si svolgono concerti di musica da camera. Da qui ci si può dirigere in Tancsics Mihaly utca, ex quartiere ebraico, che conduce fino alla Porta di Vienna, uno dei pochi esempi di arte rinascimentale conservatasi a Budapest: la porta sarebbe dovuta essere smantellata, ma fortunatamente ciò non avvenne mai per mancanza di fondi. Da qui si svolta in Fortuna utca, che riporta in Szentharomsag ter; girando a destra si prosegue per Orszaghaz utca, caretterizzata dalle case con i sedili in pietra ricavati nelle nicchie degli androni d'ingresso; risalenti al XIII-XIV secolo, questi sedili erano stati murati nel corso del XVI e ritornarono alla luce dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale: si pensa fossero destinati alla servitù della casa e degli eventuali ospiti. Segue Kapisztràn ter con il suo bel campanile.
Dalla piazza si imbocca Uri utca, forse la via più bella dell'intera città, con i suoi splendidi palazzi barocchi impreziositi da graziosissime finestre, tutti dichiarati monumenti nazionali. Nella zona è stato scoperto un ingegnoso sistema di 'doppie cantine' ricavate nelle cavità delle rocce, che venivano usate come passaggi sotterranei. Girando a destra in Szentharomsag utca si giunge infine a Toth Arpad setany, da dove si può osservare il suggestivo spettacolo delle colline di Buda. Tornando verso Disz ter si raggiunge il Palazzo Reale, con i resti dell'antico sistema di fortificazioni e la Torre della Clava. Nel cortile dell'edificio, che oggi ospita la Galleria Nazionale Ungherese, il Museo Storico di Budapest e la Biblioteca Nazionale Szechenyi, si può ammirare anche la fontana di re Mattia.
L'aspetto attuale del Quartiere della Fortezza risale prevalentemente al XVIII secolo, quando, cessata la dominazione turca, venne realizzata una vasta ristrutturazione a opera di architetti austriaci. All'epoca dell'unificazione di Buda, Obuda e Pest (1873) questa zona acquisì rinnovato splendore con la ricostruzione della Chiesa di Mattia e l'edificazione del Bastione del Pescatori. Il Quartiere della Fortezza è oggi un luogo tipicamente turistico, caratterizzato da variopinte case barocche a uno o due piani nelle quali abitano ancora pochi fortunati. Da Disz ter parte Tarnok utca, che conduce a Szentharomsàg ter, dove si trovano laColonna della Santissima Trinità, la chiesa di Mattia (la cui ottima acustica si può apprezzare in occasione dei frequenti concerti) e, alle spalle dell'edificio sacro, il Bastione dei Pescatori, dal quale si può godere di una splendida vista su Pest. Nello spiazzo antistante, durante la bella stagione, suonano gruppi di musica leggera e si svolgono concerti di musica da camera. Da qui ci si può dirigere in Tancsics Mihaly utca, ex quartiere ebraico, che conduce fino alla Porta di Vienna, uno dei pochi esempi di arte rinascimentale conservatasi a Budapest: la porta sarebbe dovuta essere smantellata, ma fortunatamente ciò non avvenne mai per mancanza di fondi. Da qui si svolta in Fortuna utca, che riporta in Szentharomsag ter; girando a destra si prosegue per Orszaghaz utca, caretterizzata dalle case con i sedili in pietra ricavati nelle nicchie degli androni d'ingresso; risalenti al XIII-XIV secolo, questi sedili erano stati murati nel corso del XVI e ritornarono alla luce dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale: si pensa fossero destinati alla servitù della casa e degli eventuali ospiti. Segue Kapisztràn ter con il suo bel campanile.
Dalla piazza si imbocca Uri utca, forse la via più bella dell'intera città, con i suoi splendidi palazzi barocchi impreziositi da graziosissime finestre, tutti dichiarati monumenti nazionali. Nella zona è stato scoperto un ingegnoso sistema di 'doppie cantine' ricavate nelle cavità delle rocce, che venivano usate come passaggi sotterranei. Girando a destra in Szentharomsag utca si giunge infine a Toth Arpad setany, da dove si può osservare il suggestivo spettacolo delle colline di Buda. Tornando verso Disz ter si raggiunge il Palazzo Reale, con i resti dell'antico sistema di fortificazioni e la Torre della Clava. Nel cortile dell'edificio, che oggi ospita la Galleria Nazionale Ungherese, il Museo Storico di Budapest e la Biblioteca Nazionale Szechenyi, si può ammirare anche la fontana di re Mattia.
Monte Gallert
Per raggiungere la cima del Monte Gellert si può partire dal quartiere di Taban, il cui nome deriva dall'espressione turca Debaghane (quartiere dei cuoiai).
Se si arriva da Pest è consigliabile attraversare il Danubio sul Ponte Elisabetta. In Szarvas ter si trovano la chiesa parrocchiale di Taban e casa Szarvas. Anche questa zona della città è caratterizzata dall'abbondanza di sorgenti termali. L'itinerario prevede infatti una visita ai bagni termali Rac in Hadnagy utca e allo stabilimento dei bagni termali Rudas di Dobrentei ter, all'interno del quale si è conservata una serie di piscine fatte costruire dal pascià Sokollu Mustafà nel 1566.
Dalla piazza si può osservare la statua di San Gerardo, il quale, secondo la leggenda, nel 1046 fu chiuso in una botte e gettato nel Danubio nel corso di un'insurrezione di pagani.
Per raggiungere la sommità dell'altura si consiglia di costeggiarne le pendici fino a Szent Gellert ter, dove sorgono l'albergo e i bagni termali Gellert, per poi percorrere Bartok Bela ut fino a Moricz Zsigmond korter, capolinea dell'autobus 27 che porta sulla cima del monte Gellert.
Lassù, secondo la leggenda, si davano convegno le streghe; oggi è invece uno dei luoghi preferiti dagli abitanti di Budapest per passeggiare e ammirare la bella vista sulla città. Sull'altura si trovano inoltre la cittadella costruita dagli austriaci dopo la repressione dei moti del 1848-49 e il monumento alla Liberazione dedicato ai soldati sovietici che scacciarono dalla città gli occupanti tedeschi al termine della seconda guerra mondiale.
Se si arriva da Pest è consigliabile attraversare il Danubio sul Ponte Elisabetta. In Szarvas ter si trovano la chiesa parrocchiale di Taban e casa Szarvas. Anche questa zona della città è caratterizzata dall'abbondanza di sorgenti termali. L'itinerario prevede infatti una visita ai bagni termali Rac in Hadnagy utca e allo stabilimento dei bagni termali Rudas di Dobrentei ter, all'interno del quale si è conservata una serie di piscine fatte costruire dal pascià Sokollu Mustafà nel 1566.
Dalla piazza si può osservare la statua di San Gerardo, il quale, secondo la leggenda, nel 1046 fu chiuso in una botte e gettato nel Danubio nel corso di un'insurrezione di pagani.
Per raggiungere la sommità dell'altura si consiglia di costeggiarne le pendici fino a Szent Gellert ter, dove sorgono l'albergo e i bagni termali Gellert, per poi percorrere Bartok Bela ut fino a Moricz Zsigmond korter, capolinea dell'autobus 27 che porta sulla cima del monte Gellert.
Lassù, secondo la leggenda, si davano convegno le streghe; oggi è invece uno dei luoghi preferiti dagli abitanti di Budapest per passeggiare e ammirare la bella vista sulla città. Sull'altura si trovano inoltre la cittadella costruita dagli austriaci dopo la repressione dei moti del 1848-49 e il monumento alla Liberazione dedicato ai soldati sovietici che scacciarono dalla città gli occupanti tedeschi al termine della seconda guerra mondiale.
Vizivaros e l'Isola Margherita
Se dal Quartiere della Fortezza si desidera proseguire la visita di Buda, si può scendere dal Bastione dei Pescatori seguendo l'Hunyadi ut, svoltare in Ponty utca e poi in Szalag utca e raggiungere quindi Corvin ter. Siamo nel centro di Vizivaros, un quartiere molto antico la cui fisionomia risale all'epoca della dominazione turca, abitato storicamente da commercianti, artigiani e pescatori, e che si contraddistingue per le sue chiese. In Corvin ter c'è l'ex chiesa dei cappuccini, l'unica che abbia conservato elementi decorativi turchi, ricordo di quando fu trasformata in moschea. Proseguendo per Fo utca, si raggiunge Battyany ter, centro topografico di Vizivaros, che anticamente fungeva da piazza del mercato. Vi sorgono le Chiese barocche di Sant'Anna, con i suoi campanili, e Santa Elisabetta, nonché casa Hikisch. Dalla piazza, inoltre, si può godere di una splendida vista sul Parlamento. Continuando il tracciato di Fo utca, si raggiungono i bagni termali Kiraly, il più importante edificio di epoca turca (1566-1570) della capitale.
La via prende successivamente il nome di Frankel Leo ut: si lascia dunque Vizivaros e si entra nel quartiere residenziale di Rozsadomb, uno dei più eleganti di Budapest. All'incrocio con Margit korut si svolta a sinistra in direzione della tomba del derviscio Gul Baba, attualmente adibita a museo, oppure si prosegue su Frankel Leo ut fino ai bagni termali Lukacs. Ritornando sui propri passi si raggiunge il Ponte Margherita, che porta sull'isola omonima, risultato dell'unione di tre isole minori e sede nel Medioevo di alcuni conventi di cui oggi rimangono solo poche tracce (resti del convento dei francescani e del convento dei domenicani), nonché riserva di caccia dei re d'Ungheria. Sull'Isola Margherita non possono transitare autovetture; ciò rende quest'area la meta prediletta degli abitanti di Budapest per il tempo libero e le attività sportive. Vi si trovano inoltre i bagni termali dell'Hotel Thermal, il lido Palatinus e la piscina olimpionica.
La via prende successivamente il nome di Frankel Leo ut: si lascia dunque Vizivaros e si entra nel quartiere residenziale di Rozsadomb, uno dei più eleganti di Budapest. All'incrocio con Margit korut si svolta a sinistra in direzione della tomba del derviscio Gul Baba, attualmente adibita a museo, oppure si prosegue su Frankel Leo ut fino ai bagni termali Lukacs. Ritornando sui propri passi si raggiunge il Ponte Margherita, che porta sull'isola omonima, risultato dell'unione di tre isole minori e sede nel Medioevo di alcuni conventi di cui oggi rimangono solo poche tracce (resti del convento dei francescani e del convento dei domenicani), nonché riserva di caccia dei re d'Ungheria. Sull'Isola Margherita non possono transitare autovetture; ciò rende quest'area la meta prediletta degli abitanti di Budapest per il tempo libero e le attività sportive. Vi si trovano inoltre i bagni termali dell'Hotel Thermal, il lido Palatinus e la piscina olimpionica.
2° Giorno
CENTRO DI PEST
Questo itinerario conduce il visitatore nel cuore di Pest, il cosiddetto Belvaros (centro), il cui aspetto attuale risale alla seconda metà del secolo scorso in seguito all'abbattimento delle antiche mura di cinta e alla trasformazione della vecchia Pest in un settore commerciale. Il percorso può iniziare da Deak ter, dominata dalla Chiesa Evangelica; alla fine di Barczy utca, a destra, si apre Varoshaz utca, dove si trova l'edificio del Consiglio della capitale (il municipio) e, più oltre, la sede della Provincia di Pest, nel cui cortile interno, in estate, si svolgono concerti. Da qui si imbocca Pilvax koz, poi, a destra, Petofi utca, dove sorgono la Posta Centrale e la Chiesa Ortodossa. L'edificio sacro si affaccia su Martinelli ter.
Deviando a sinistra in Deak utca si raggiunge Piazza Vorosmarty, punto nevralgico della capitale, il luogo prediletto dagli abitanti di Budapest per appuntamenti e passeggiate. La piazza funge anche da palcoscenico all'aperto per numerosi spettacoli: da un capo all'altro si avvicendano violinisti zigani, complessi che suonano dixieland, studenti di conservatorio che propongono brani di musica da camera e mimi. Per iniziare bene la giornata è d'obbligo fermarsi a fare colazione nella pasticceria Gerbeaud, arredata con mobili originali del secolo scorso.
Da Vorosmarty ter si imbocca via Vaci: il corso, per eccellenza, di Pest restaurato nel 1988, il paradiso degli appassionati di shopping. Vi si allineano librerie, negozi che vendono oggetti d'artigianato, boutique, ecc. La consuetudine di una passeggiata pomeridiana per quella che già nel XVIII secolo era una delle vie principali di Budapest si diffuse presso la buona società della capitale sin dalla metà del secolo scorso; perciò in Vàci utca cominciarono ad aprire negozi sempre più famosi. A metà di Vaci utca si svolta a sinistra in Kigyo utca per arrivare a Ferenciek tere, con il Palazzo Clotilde in stile eclettico e il Parizsi Udvar in stile liberty. La piazza fu creata solo all'inizio di questo secolo in luogo dell'originario dedalo di viuzze (interessanti testimonianze dell'antico assetto della zona si trovano nel sottopassaggio che unisce le due parti di Vaci utca al di sotto di Szabad Sajto ut). Tramite il sottopassaggio della metropolitana si raggiunge l'altro lato di Ferenciek tere, dove si trova la Chiesa dei Francescani. Se è ora di pranzo si può approfittare dell'alta densità di ristoranti della zona. Proseguendo per Karolyi Mihaly utca si raggiunge il complesso universitario, con la Chiesa dell'Università e il Palazzo Karolyi. A destra di Egyetem ter s'imbocca Szerb utca, all'estremità della quale sorge la Chiesa Serba, risalente alla prima metà del XVIII secolo. Da Szerb utca svoltando a destra in Vaci utca si ritorna agevolmente in Ferenciek tere.
Deviando a sinistra in Deak utca si raggiunge Piazza Vorosmarty, punto nevralgico della capitale, il luogo prediletto dagli abitanti di Budapest per appuntamenti e passeggiate. La piazza funge anche da palcoscenico all'aperto per numerosi spettacoli: da un capo all'altro si avvicendano violinisti zigani, complessi che suonano dixieland, studenti di conservatorio che propongono brani di musica da camera e mimi. Per iniziare bene la giornata è d'obbligo fermarsi a fare colazione nella pasticceria Gerbeaud, arredata con mobili originali del secolo scorso.
Da Vorosmarty ter si imbocca via Vaci: il corso, per eccellenza, di Pest restaurato nel 1988, il paradiso degli appassionati di shopping. Vi si allineano librerie, negozi che vendono oggetti d'artigianato, boutique, ecc. La consuetudine di una passeggiata pomeridiana per quella che già nel XVIII secolo era una delle vie principali di Budapest si diffuse presso la buona società della capitale sin dalla metà del secolo scorso; perciò in Vàci utca cominciarono ad aprire negozi sempre più famosi. A metà di Vaci utca si svolta a sinistra in Kigyo utca per arrivare a Ferenciek tere, con il Palazzo Clotilde in stile eclettico e il Parizsi Udvar in stile liberty. La piazza fu creata solo all'inizio di questo secolo in luogo dell'originario dedalo di viuzze (interessanti testimonianze dell'antico assetto della zona si trovano nel sottopassaggio che unisce le due parti di Vaci utca al di sotto di Szabad Sajto ut). Tramite il sottopassaggio della metropolitana si raggiunge l'altro lato di Ferenciek tere, dove si trova la Chiesa dei Francescani. Se è ora di pranzo si può approfittare dell'alta densità di ristoranti della zona. Proseguendo per Karolyi Mihaly utca si raggiunge il complesso universitario, con la Chiesa dell'Università e il Palazzo Karolyi. A destra di Egyetem ter s'imbocca Szerb utca, all'estremità della quale sorge la Chiesa Serba, risalente alla prima metà del XVIII secolo. Da Szerb utca svoltando a destra in Vaci utca si ritorna agevolmente in Ferenciek tere.
LUNGO DANUBIO E I SUOI PONTI
Punto di partenza per questo itinerario può essere il Ponte Margherita costruito una prima volta tra il 1872 e il 1876 e ricostruito dopo la seconda guerra mondiale) o più precisamente Jaszai Mari ter, la piazza di Pest che si apre in corrispondenza del ponte sulla riva sinistra del Danubio. Caratteristica peculiare del Ponte Margherita è il fatto che sia diviso in due tratti che formano un angolo di 150° all'altezza dell'isola omonima (Margitsziget). L'itinerario lungo il fiume può essere percorso a piedi, ma se non si ha voglia di faticare si può prendere il tram 2, che fa capolinea in Jaszai Mari ter e corre lungo tutto il Danubio. Ci si incammina dunque per il Szechenyi rakpart. Dopo un breve tragitto si arriva in Kossuth Lajos ter. Su questa piazza sorge l'imponente edificio neogotico del Parlamento. Kossuth Lajos ter è stata testimone di uno degli avvenimenti più importanti della storia dell'Ungheria di questo secolo: qui il 23 ottobre 1989 è stata annunciata, al cospetto di un'immensa folla festante, la nascita della Repubblica Ungherese in luogo della Repubblica Popolare Ungherese. Nella piazza si trova inoltre l'interessante Museo Etnografico, che merita senz'altro una visita. Si ritorna quindi sullo Szechenyi rakpart.
Dall'altra parte del Danubio svettano gli edifici del Quartiere della Fortezza. Proseguendo sul lungofiume si raggiunge Roosevelt ter: qui sorgono l'Accademia Ungherese delle Scienze e il Palazzo Gresham (in stile secessionista, ex sede dell'omonima compagnia di assicurazioni a Budapest, attualmente lussuoso albergo). Da Roosevelt ter parte inoltre il Ponte delle Catene (Szechenyi), il primo ponte di pietra permanente che la città abbia mai avuto. Il Ponte delle Catene offre uno spettacolo particolarmente suggestivo di sera, quando è illuminato, così come il Parlamento e il Quartiere della Fortezza. Lasciando sulla sinistra i moderni alberghi, si prosegue per il Dunakorzò, zona pedonale, tipica oasi per il passeggio serale. Qui si erge l'edificio del Ridotto di Pest (in stile romantico), che ospita una sala da concerto, una galleria d'arte e una birreria. Proseguendo verso Màrcius 15 ter (con i resti della fortezza romana di Contra-Aquincum e la Chiesa Parrocchiale di Belvaros, la più antica di Pest) si costeggia la Chiesa Ortodossa. Da piazza 15 marzo parte il Ponte Elisabetta, costruito fra il 1961 e il 1964 in sostituzione di quello in stile liberty (1897-1903) distrutto durante la seconda guerra mondiale. Proseguendo sul Belgrad rakpart, magari scendendo sulla passeggiata che costeggia la riva del fiume, si raggiunge infine Fovam ter, su cui sbocca il Ponte della Libertà (si tratta di un ponte di ferro intitolato originariamente all'imperatore austroungarico Francesco Giuseppe), anche questo ricostruito.
Dall'altra parte del Danubio svettano gli edifici del Quartiere della Fortezza. Proseguendo sul lungofiume si raggiunge Roosevelt ter: qui sorgono l'Accademia Ungherese delle Scienze e il Palazzo Gresham (in stile secessionista, ex sede dell'omonima compagnia di assicurazioni a Budapest, attualmente lussuoso albergo). Da Roosevelt ter parte inoltre il Ponte delle Catene (Szechenyi), il primo ponte di pietra permanente che la città abbia mai avuto. Il Ponte delle Catene offre uno spettacolo particolarmente suggestivo di sera, quando è illuminato, così come il Parlamento e il Quartiere della Fortezza. Lasciando sulla sinistra i moderni alberghi, si prosegue per il Dunakorzò, zona pedonale, tipica oasi per il passeggio serale. Qui si erge l'edificio del Ridotto di Pest (in stile romantico), che ospita una sala da concerto, una galleria d'arte e una birreria. Proseguendo verso Màrcius 15 ter (con i resti della fortezza romana di Contra-Aquincum e la Chiesa Parrocchiale di Belvaros, la più antica di Pest) si costeggia la Chiesa Ortodossa. Da piazza 15 marzo parte il Ponte Elisabetta, costruito fra il 1961 e il 1964 in sostituzione di quello in stile liberty (1897-1903) distrutto durante la seconda guerra mondiale. Proseguendo sul Belgrad rakpart, magari scendendo sulla passeggiata che costeggia la riva del fiume, si raggiunge infine Fovam ter, su cui sbocca il Ponte della Libertà (si tratta di un ponte di ferro intitolato originariamente all'imperatore austroungarico Francesco Giuseppe), anche questo ricostruito.
3° Giorno
CORSI PRINCIPALI
Questo itinerario vuole condurre il visitatore nell'odierno nucleo centrale di Pest attraverso i suoi storici quartieri ottocenteschi, caratterizzati da vie che s'intersecano perpendicolarmente nonché da viali anulari e rettifili. Dal momento che si tratta di un percorso lungo, lo si può effettuare utilizzando i tram 4 e 6. Il cosiddetto Grande Corso (Nagykorut) parte da Jàszai Mari ter e il primo tratto, su cui si affaccia il Teatro di Prosa, si chiama ufficialmente Szent Istvàn korut. Il Grande Corso cambia nome una volta oltrepassata la piazza della Stazione Nyugati (Ovest): si chiama attualmente Terèz korut, una delle vie più trafficate di Budapest; vi si affollano uffici, negozi, cinema (ci troviamo nel quartiere Terezvaros). Seguono il piazzale ottagonale denominato appunto Oktogon e poi, sulla destra, Kiraly utca, che fino al 1870 era la via principale della zona nonché il cuore del quartiere ebraico. Kiraly utca divide Terezvaros da Erzsebetvaros, quartiere creato nel 1882, specchio fedele delle tendenze architettoniche dell'epoca. Lo caratterizzano condomini a tre o a quattro piani, generalmente con ballatoio, androni spaziosi e cortile interno; vale la pena soffermarsi in uno di questi cortili per rendersi conto di quale atmosfera aleggiasse a Budapest nel secolo scorso.
Proseguendo su Erzsebet korut si incontra quindi Blaha Lujza ter, che separa Erzsebetvaros da Jozsefvaros. Si abbandona poi il Grande Corso e si svolta a sinistra in Rakoczi ut (che percorso nel verso opposto condurrebbe alla Stazione Keleti (Est)): si tratta di un viale caratterizzato da un continuo andirivieni di persone e da un gran traffico, anche perché qui c'è la maggior concentrazione di negozi della capitale. Notevole è la casa in stile neoclassico situata al numero 13. Sempre su Rakoczi ut si trova la cappella di San Rocco, costruita dopo l'epidemia di peste che colpì la città nel 1711.
Raggiunto lo spiazzo oltre il quale il viale prosegue con il nome di Kossuth Lajos utca si può cogliere l'occasione per visitare anche la metropolitana di Budapest prendendo la linea 2 in direzione Deli pu e scendendo alla prima fermata, cioè in Deak ter. Da qui ha inizio il cosiddetto Piccolo Corso (Kiskorut), che nel primo tratto si chiama ufficialmente Karoly korut, dove, all'incrocio con Dohany utca, si trova la Sinagoga, costruita tra il 1854 e il 1859. Il viale prosegue poi con il nome di Muzeum korut. La prima via a sinistra è Brody Sandor utca, dove si trova l'edificio della radio, sul quale è stata collocata una lapide in ricordo della rivolta del 1956 poiché proprio qui attorno si concentrarono i combattimenti nei primi giorni. Ritornando sul Piccolo Corso si scorge subito l'imponente edificio del Museo Nazionale Ungherese, quindi si arriva in Kalvin ter, su cui sorge la Chiesa Protestante riformata. Il Piccolo Corso prosegue con il nome di Vamhaz korut e termina in Fovam ter sul Danubio. Merita una visita il Mercato Centrale, eretto alla fine del secolo scorso, ricolmo di prodotti agricoli e sempre affollato. Alla sua destra si trova l'ex Dogana, attualmente sede dell'Università di Scienze Economiche.
Proseguendo su Erzsebet korut si incontra quindi Blaha Lujza ter, che separa Erzsebetvaros da Jozsefvaros. Si abbandona poi il Grande Corso e si svolta a sinistra in Rakoczi ut (che percorso nel verso opposto condurrebbe alla Stazione Keleti (Est)): si tratta di un viale caratterizzato da un continuo andirivieni di persone e da un gran traffico, anche perché qui c'è la maggior concentrazione di negozi della capitale. Notevole è la casa in stile neoclassico situata al numero 13. Sempre su Rakoczi ut si trova la cappella di San Rocco, costruita dopo l'epidemia di peste che colpì la città nel 1711.
Raggiunto lo spiazzo oltre il quale il viale prosegue con il nome di Kossuth Lajos utca si può cogliere l'occasione per visitare anche la metropolitana di Budapest prendendo la linea 2 in direzione Deli pu e scendendo alla prima fermata, cioè in Deak ter. Da qui ha inizio il cosiddetto Piccolo Corso (Kiskorut), che nel primo tratto si chiama ufficialmente Karoly korut, dove, all'incrocio con Dohany utca, si trova la Sinagoga, costruita tra il 1854 e il 1859. Il viale prosegue poi con il nome di Muzeum korut. La prima via a sinistra è Brody Sandor utca, dove si trova l'edificio della radio, sul quale è stata collocata una lapide in ricordo della rivolta del 1956 poiché proprio qui attorno si concentrarono i combattimenti nei primi giorni. Ritornando sul Piccolo Corso si scorge subito l'imponente edificio del Museo Nazionale Ungherese, quindi si arriva in Kalvin ter, su cui sorge la Chiesa Protestante riformata. Il Piccolo Corso prosegue con il nome di Vamhaz korut e termina in Fovam ter sul Danubio. Merita una visita il Mercato Centrale, eretto alla fine del secolo scorso, ricolmo di prodotti agricoli e sempre affollato. Alla sua destra si trova l'ex Dogana, attualmente sede dell'Università di Scienze Economiche.
4° Giorno
COLLINE DI BUDA
A chi ha tempo a sufficienza e non è interessato solo ai monumenti consigliamo un itinerario forse inusuale, ma assai gradevole e stimolante dal punto di vista naturalistico. La capitale ungherese ha tra i suoi pregi quello di comprendere entro il suo territorio un vasto polmone verde molto apprezzato dagli abitanti come fonte di refrigerio in estate e come teatro di sport invernali nella stagione fredda. Le colline di Buda sono facilmente raggiungibili con i mezzi di trasporto urbani. Da Moszkva ter con l'autobus 158 diretto a Zugliget si arriva alla partenza della seggiovia (libego) che in 15 minuti porta sul monte San Giovanni, dalla cima del quale (529 m) si può godere di una bellissima vista sulla città. Il percorso più comodo e più panoramico è quello che dal termine della seggiovia conduce verso Normafa (a sinistra), su una strada asfaltata o un sentiero parallelo sulla sua sinistra, attraversando boschi di faggi e querce. Il tragitto si rivela quanto mai interessante per chi si diletta di birdwatching poiché questi boschi ospitano praticamente tutte le specie di picchi europei. Sono particolarmente numerosi i picchi rossi maggiori, che volteggiano sugli alberi senza temere l'uomo; il bosco riecheggia inoltre dei colpi di becco e dei richiami del picco rosso minore, del mezzano e del picchio rosso di Siria, nonché della risata stracciata del picchio verde e del picchio cenerino.
Oltrepassata Normafa, un breve tratto di strada, immerso in un paesaggio collinare disseminato di villette, conduce al monte Szechenyi, dove si trova il capolinea della cremagliera (fogaskereku vasut) che scende verso Varosmajor, da dove è possibile tornare in Moszkva ter con i tram 18 e 56 o con gli autobus 5, 22, 56 e 156.
Oltrepassata Normafa, un breve tratto di strada, immerso in un paesaggio collinare disseminato di villette, conduce al monte Szechenyi, dove si trova il capolinea della cremagliera (fogaskereku vasut) che scende verso Varosmajor, da dove è possibile tornare in Moszkva ter con i tram 18 e 56 o con gli autobus 5, 22, 56 e 156.
VIALE ANDRASSY
Questo itinerario ci mostra Pest nel suo aspetto più prettamente ottocentesco, concentrandosi sul quartiere di Terezvaros, così chiamato in onore di Maria Teresa d'Austria. Quest'area, nota originariamente come Felso-Kulsovaros (città esterna superiore), cominciò a essere edificata negli anni Trenta del XVIII secolo e fino al 1777 ospitò soltanto 11 case. L'idea di tracciare Andrassy ut rispose all'esigenza di collegare il centro di Pest con il bosco che circondava la capitale. I lavori iniziarono nel 1872 e portarono alla creazione di una rete di vie che si intersecano perpendicolarmente, cosicchè l'immagine di Terezvaros mutò definitivamente. Questo quartiere divenne così alla moda che nel 1896 vi abitava circa un terzo dell'intera popolazione. Il punto di partenza dell'itinerario di visita può essere Deak ter, da dove si imbocca Bajcsy-Zsilinszky ut, sulla sinistra della quale si apre Szent Istvan ter, con la Basilica di Santo Stefano, la più grande di Budapest. Sulla destra di Bajcsy-Zsilinszky ut si diparte invece Andrassy ut. Va detto, per quanti non amino scarpinare, che sotto il viale corre la linea 1 della metropolitana (foldalatti, metropolitana millenaria). Questo tratto della ferrovia sotterranea, che parte da Vorosmarty ter, risale al 1896 ed è il più antico dell'Europa continentale.
Al numero 3 di Andrassy ut si trova l'interessante edificio che ospita attualmente il Museo della Posta; mentre più in là sorge il Teatro dell'Opera. Andrassy ut incrocia inoltre Nagymezo utca, la cosiddetta 'Broadway di Pest': vi si concentrano infatti teatri di prosa, cinema, sale da concerto e per l'operetta, locali notturni. Sul Nagymezo utca sorge anche la chiesa parrocchiale di Terezvaros.
Poco lontano, in Liszt Ferenc ter, ecco il Conservatorio, centro della vita musicale della capitale: un edificio in stile liberty dell'inizio del nostro secolo. Proseguendo lungo Andrassy ut si raggiungono poi la piazza ottagonale nota come Oktogon e più oltre il Kodaly korond. In questo tratto il viale è arricchito da altri edifici in stile neorinascimentale tra cui meritano una citazione il vecchio Conservatorio (al numero 67) e il Teatro Statale delle Marionette (al numero 69). Dopo il Kodaly korond inizia una serie di ville eleganti, attualmente sede di consolati. Quindi si incontra l'interessante Museo Ferenc Hopp di Arte dell'Asia Orientale (al numero 103 di Andrassy ut), che espone oltre 20 000 oggetti provenienti dall'Estremo Oriente e che ha anche una succursale al numero 12 di Varosligeti fasor: il Museo Cinese.
Andrassy ut termina in Hosok tere, la Piazza degli Eroi che ospita il monumento del millennario, costruito nel 1896 per celebrare i mille anni trascorsi dall'insediamento dei magiari nella regione. Ci troviamo all'estremità nordoccidentale del quartiere di Zuglo, noto anche come quartiere dei musei; su Hosok tere sorgono infatti il Museo delle Belle Arti e il Palazzo delle Esposizioni, mentre nel parco comunale di Varosliget si trovano il Museo dei Trasporti, il Museo dell'Agricoltura, il Giardino Zoologico e Botanico.
Al numero 3 di Andrassy ut si trova l'interessante edificio che ospita attualmente il Museo della Posta; mentre più in là sorge il Teatro dell'Opera. Andrassy ut incrocia inoltre Nagymezo utca, la cosiddetta 'Broadway di Pest': vi si concentrano infatti teatri di prosa, cinema, sale da concerto e per l'operetta, locali notturni. Sul Nagymezo utca sorge anche la chiesa parrocchiale di Terezvaros.
Poco lontano, in Liszt Ferenc ter, ecco il Conservatorio, centro della vita musicale della capitale: un edificio in stile liberty dell'inizio del nostro secolo. Proseguendo lungo Andrassy ut si raggiungono poi la piazza ottagonale nota come Oktogon e più oltre il Kodaly korond. In questo tratto il viale è arricchito da altri edifici in stile neorinascimentale tra cui meritano una citazione il vecchio Conservatorio (al numero 67) e il Teatro Statale delle Marionette (al numero 69). Dopo il Kodaly korond inizia una serie di ville eleganti, attualmente sede di consolati. Quindi si incontra l'interessante Museo Ferenc Hopp di Arte dell'Asia Orientale (al numero 103 di Andrassy ut), che espone oltre 20 000 oggetti provenienti dall'Estremo Oriente e che ha anche una succursale al numero 12 di Varosligeti fasor: il Museo Cinese.
Andrassy ut termina in Hosok tere, la Piazza degli Eroi che ospita il monumento del millennario, costruito nel 1896 per celebrare i mille anni trascorsi dall'insediamento dei magiari nella regione. Ci troviamo all'estremità nordoccidentale del quartiere di Zuglo, noto anche come quartiere dei musei; su Hosok tere sorgono infatti il Museo delle Belle Arti e il Palazzo delle Esposizioni, mentre nel parco comunale di Varosliget si trovano il Museo dei Trasporti, il Museo dell'Agricoltura, il Giardino Zoologico e Botanico.
5° Giorno
DINTORNI DI BUDAPEST
Se si ha tempo a sufficienza non si dovrebbe mancare di visitare le località situate a nord di Budapest lungo la cosiddetta Ansa del Danubio. Se si dispone di un'auto si può imboccare la strada statale 11 uscendo da Buda su Szentrendrei ut: all'andata si consiglia di deviare all'altezza di Budakalasz in direzione di Pomaz per raggiungere Esztergom transitando a Pilisszentkereszt e attraverso i piacevoli paesaggi boschivi delle colline di Pilis.
Le alture digradano progressivamente e si giunge in vista di Esztergom: già dalla strada si scorge l'imponente costruzione del duomo. A Esztergom si può passeggiare piacevolmente per le vie del centro e visitare il duomo e il Palazzo Reale. Si lascia Esztergom percorrendo Dobozy Mihaly ut per tornare sulla statale 11 alla volta di Visegrad. Sulla destra si può osservare il paesaggio rurale dell'Ansa del Danubio; si attraversano inoltre i villaggi di Pilismarot e Domos, con le caratteristiche casette a un piano dislocate lungo la strada principale e con i tetti spesso rallegrati dalla presenza della cicogne. Si arriva dunque a Visegrad, dove si può sostare per una visita alle rovine del Palazzo Reale e della cittadella. La statale 11, superata Visegrad, segue ora l'Ansa del Danubio, che piega verso sud all'altezza di Dunabogdany. Il fiume si biforca in due rami e forma l'isola di Szentendre.
La cittadina omonima testimonia perfettamente le mescolanze intervenute nel corso della storia tra la cultura magiara e quella slava (si vedono le chiese serbo-ortodosse). Molto interessante inoltre la suggestiva configurazione dell'abitato, con le viuzze, adornate da bei palazzi barocchi, che salgono verso la collina della chiesa parrocchiale cattolica.
Szentendre è anche teatro di avvenimenti culturali (numerose le mostre permanenti e temporanee e le collezioni private di arte sacra e popolare) e di concerti. Tornando a Budapest si incontrano i resti romani di Aquincum, il quartiere di Obuda, che ospita anche l'ex sinagoga e l'ex castello di Zichy. Se non si ha un mezzo proprio, si possono visitare Obuda, Aquincum e Szentendre viaggiando con la linea ferroviaria HEV che parte da Batthany ter a Buda.
Un'altra cittadina importante e vicina a Budapest è Godollo, situata a 30 km a nord-est di Budapest. Il castello reale che vi si trova - tra i posti di villeggiatura preferiti dall'amata regina degli ungheresi, "Sissi" - è un'opera di grande effetto dell'architettura barocca centro-europea. Oggi accoglie migliaia di turisti in quanto funziona come museo.
Il castello ospita esposizioni permanenti, come quella a memoria della regina Elisabetta, e al suo interno si possono visitare gli appartamenti reali ricostruiti, arredati con gli oggetti dell'epoca e decorati con dipinti. Al pianterreno è stato completato il ristorante con tre sale adatte per ricevimenti. Dall'autunno fino alla primavera vengono organizzati concerti di musica da camera nell'aula magna del castello, mentre d'estate i concerti si tengono nel cortile, all'aria aperta. Il parco del castello è sede anche di gare ippiche. Tra giugno e luglio, invece, si tengono una serie di concerti di musica da camera.
Godollo è raggiungibile in automobile partendo da Budapest sull'autostrada M3, uscita Godollo; oppure con il trenino HEV, capolinea a Budapest: Piazza Ors vezer (MM2 Ors vezer ter).
Le alture digradano progressivamente e si giunge in vista di Esztergom: già dalla strada si scorge l'imponente costruzione del duomo. A Esztergom si può passeggiare piacevolmente per le vie del centro e visitare il duomo e il Palazzo Reale. Si lascia Esztergom percorrendo Dobozy Mihaly ut per tornare sulla statale 11 alla volta di Visegrad. Sulla destra si può osservare il paesaggio rurale dell'Ansa del Danubio; si attraversano inoltre i villaggi di Pilismarot e Domos, con le caratteristiche casette a un piano dislocate lungo la strada principale e con i tetti spesso rallegrati dalla presenza della cicogne. Si arriva dunque a Visegrad, dove si può sostare per una visita alle rovine del Palazzo Reale e della cittadella. La statale 11, superata Visegrad, segue ora l'Ansa del Danubio, che piega verso sud all'altezza di Dunabogdany. Il fiume si biforca in due rami e forma l'isola di Szentendre.
La cittadina omonima testimonia perfettamente le mescolanze intervenute nel corso della storia tra la cultura magiara e quella slava (si vedono le chiese serbo-ortodosse). Molto interessante inoltre la suggestiva configurazione dell'abitato, con le viuzze, adornate da bei palazzi barocchi, che salgono verso la collina della chiesa parrocchiale cattolica.
Szentendre è anche teatro di avvenimenti culturali (numerose le mostre permanenti e temporanee e le collezioni private di arte sacra e popolare) e di concerti. Tornando a Budapest si incontrano i resti romani di Aquincum, il quartiere di Obuda, che ospita anche l'ex sinagoga e l'ex castello di Zichy. Se non si ha un mezzo proprio, si possono visitare Obuda, Aquincum e Szentendre viaggiando con la linea ferroviaria HEV che parte da Batthany ter a Buda.
Un'altra cittadina importante e vicina a Budapest è Godollo, situata a 30 km a nord-est di Budapest. Il castello reale che vi si trova - tra i posti di villeggiatura preferiti dall'amata regina degli ungheresi, "Sissi" - è un'opera di grande effetto dell'architettura barocca centro-europea. Oggi accoglie migliaia di turisti in quanto funziona come museo.
Il castello ospita esposizioni permanenti, come quella a memoria della regina Elisabetta, e al suo interno si possono visitare gli appartamenti reali ricostruiti, arredati con gli oggetti dell'epoca e decorati con dipinti. Al pianterreno è stato completato il ristorante con tre sale adatte per ricevimenti. Dall'autunno fino alla primavera vengono organizzati concerti di musica da camera nell'aula magna del castello, mentre d'estate i concerti si tengono nel cortile, all'aria aperta. Il parco del castello è sede anche di gare ippiche. Tra giugno e luglio, invece, si tengono una serie di concerti di musica da camera.
Godollo è raggiungibile in automobile partendo da Budapest sull'autostrada M3, uscita Godollo; oppure con il trenino HEV, capolinea a Budapest: Piazza Ors vezer (MM2 Ors vezer ter).