È già il secondo paese che minaccia di uscire dall’Ue.
È possibile parlare ormai di una tendenza?
Nell’Ue è difficile trovare un altro paio di Stati tanto dissimili. La Gran Bretagna è un veterano, l’Ungheria è un “coscritto”. La Gran Bretagna è un donatore, e lo scandalo scoppiato tra Londra e Bruxelles è dovuto appunto al fatto che Bruxelles ha chiesto alla Gran Bretagna contributi supplementari. L’Ungheria non pretende affatto al ruolo di donatore. La Gran Bretagna si esprime per l’irrigidimento delle sanzioni antirusse, mentre l’Ungheria ne soffre forse più della Russia stessa.
In altre parole, l’Ungheria e la Gran Bretagna sono sue casi limite. Se quello che le unisce ancora nell’Ue è l’intenzione di uscire dall’Unione Europea e i dubbi in merito alla solidarietà europea, allora si può dire che questi paesi sono arrivati al limite. Anche se è vero che la stessa Ungheria, malgrado tutti i suoi buoni sentimenti nei riguardi della Russia, non revoca la propria firma sotto il cosiddetto terzo pacchetto di sanzioni e non si rifiuta di rafforzare la NATO con un centinaio di militari ungheresi inviati in Lituania, i quali vi sono arrivati il giorno prima nell’ambito della nuova dottrina militare della alleanza per la garanzia della sicurezza dei Paesi baltici.
L’Ungheria non è convinta che l’Ue sia capace di difenderla. Bruxelles non ha fatto niente per proteggere l’Ungheria davanti agli USA e, quindi, ha fatto il gioco degli americani nel tentativo di punire l’Ungheria. Tutti si rendono, infatti, conto che le accuse di corruzione contro una serie di altolocati funzionari ungheresi servono solo da copertura. Ciò in primo luogo perché la corruzione in Ungheria non supera il medio livello europeo. In secondo luogo, questi fatti di corruzione non sono stati nemmeno provati.
È invece ovvia l’intenzione del premier Orban e del suo team, malgrado le pressioni esercitate, di mantenere i rapporti con Mosca. Pertanto, stando ai politici ungheresi, i tentativi di punirli per questo rappresentano un’ingerenza negli affari non solo esteri ma anche in quegli interni. Lo speaker László Kövér ha fatto capire che se Bruxelles indicherà all’Ungheria come va diretto il paese, l’Ungheria può uscire dall'Unione Europea. Il deputato dell’Europarlamento, Thomas Deutsch, molto influente in Ungheria, ha detto che i valori europei sono "troppo lontani". "Spetta a noi stessi determinare il nostro futuro nell’Ue ", ha detto il deputato.
Già in agosto Viktpr Orban ha avvertito l’Occidente che la Russia rimane il principale partner economico dell’Ungheria fuori dell’ambito dell’Unione Europea: "In politica cio si chiama segare il ramo sul quale stai seduto”. Se è così, allora l’unica possibilità di non cadere insieme con il ramo è saltare giù dallo stesso da solo.
Riuscirà l’Ungheria a farlo? Risponde Vasilij Koltašov, vicedirettore dell’Istituto della globalizzazione e dei movimenti sociali:
Adesso l’Ungheria non ha dove uscire. Ma le sue autorità cominciano, probabilmente, ad esercitare una seria pressione sulla euro-burorazia per strappare cedimenti e per ottenere una migliore posizione nell’ambito dellUe. Si tratta ancora di ricatto. Ma l’Ungheria dimostra di essere pronta ad uscire. Questa disponibilità non è fittizia. Tale quadro è nuovo per le élites europee. Ciò vuol dire che tra qualche tempo anche altri paesi dell’Europa Orientale possono occupare questa posizione. Allora l’Ue avrà a che fare con un’opposizione molto più seria alla propria politica. Alla fine avremo in Eurasia un’integrazione assolutamente nuova.
L’Ue può dare all’Ungheria risorse finanziarie attraverso la Banca Centrale europea. Può allargare le possibilità delle autorità ungheresi per il finanziamento della politica sociale, per la legislazione sul lavoro. L’Ue può persino chiudere un occhio sul fatto che l’Ungheria non eseguirà i molteplici memorandum dell’Ue e non peggiorerà ancora la situazione materiale della popolazione. Ma l’Ue non può proporre all’Ungheria lo sviluppo della sua economia. Pertanto le piccole concessioni che le autorità ungheresi riusciranno a strappare alla burocrazia europea non metteranno il punto nella crisi dei rapporti. Successivamente l’Ungheria dovrà lo stesso sollevare la questione dell’uscita dall’Ue. Ma anche la sola dichiarazione dell’Ungheria cambia già la situazione, in quanto dimostra che la crisi economica, la crisi sociale nell’Unione Europea si è trasformata già non solo in una crisi politica ma anche in preludio alla disgregazione politica.
Fonte: La Voce della Russia
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